da “Purity” di J.Franzen

07 novembre, 2016

“I pensieri privati, a differenza dei dati, non esistevano in un modo recuperabile, divulgabile e leggibile. E poiché una persona non poteva esistere in due luoghi nello stesso momento, più Andreas esisteva come immagine su internet, e meno sentiva di esistere come persona in carne e ossa. Internet significava morte, e lui, non poteva rifugiarsi nella speranza di un aldilà nella nuvola. Lo scopo di internet e delle tecnologie connesse era di “liberare” l’umanità dai compiti – fabbricare cose, imparare cose, ricordare cose – che prima davano significato alla vita e perciò ne costituivano l’essenza. Ora sembrava che l’unico compito significativo fosse l’ottimizzazione per i motori di ricerca”